Aveva 24 anni. Era alla sesta gara del suo primo anno in Formula 1, a Montecarlo. Era appena arrivato secondo, dietro alla McLaren del grande – non ancora grandissimo – Alain Prost, e lui invece guidava un catorcio. La gara era stata dichiarata conclusa dopo solo 31 giri.
Perché diluviava.
Perché lo aveva suggerito Prost.
Perché in tanti stavano finendo fuori pista.
Perché rischiavano di ammazzarsi tutti.
Tranne lui, che guidava come se non piovesse. E che stava ormai quasi per superarlo, Prost, prima che la gara venisse interrotta.
Era il 3 giugno 1984, aveva 24 anni ed era il suo primo podio in Formula 1, il sogno di qualsiasi giovane pilota delle categorie inferiori.
E questa era la sua faccia a fine gara.